In un mondo globalizzato come quello nel quale viviamo è fondamentale prestare la massima attenzione al fattore comunicazione affinchè, in sinergia con altri elementi, possa contribuire a trasformare l’attuale interdipendenza economica in integrazione sociale e politiche multiculturali. Non c’è inclusione, né futuro senza una corretta comunicazione, senza un’informazione libera da fake news e improntata a valori etici.

E oggi, forse più che in altri momenti della storia dell’uomo, risulta fondamentale la conoscenza delle lingue. Altrettanto importante, inoltre, è l’abilità immaginativa, la capacità di creare qualcosa di nuovo, di diverso rispetto a quel che esiste già. BeAlternatives ha lanciato, con il proprio progetto, una sfida alle scuole del territorio, perché l’alternativa nasce proprio tra i banchi di scuola. 

Il Liceo Ginnasio Statale Aristosseno, luogo di formazione d’eccellenza, con i suoi indirizzi classico, scientifico e linguistico, ha accolto con entusiasmo l’invito a partecipare all’iniziativa. 

Il 27 novembre la scuola ospiterà, a partire dalle 9, due Living Library (incontri particolari con “libri viventi”, ovvero due ospiti d’eccezione: Clotaire Ntienou, presidente della Web Dev Foundation e Marco D’angelo, ex allievo dell’Aristosseno, oggi co-founder di Project Mii e startupper di successo); un momento dedicato al confronto con i giovani (le quinte classi) e, dopo uno spazio definito “Presentazione Community”, cinque studenti presenteranno la loro idea di alternativa, attraverso un discorso della durata massima di 5 minuti.

Lo speech più brillante sarà premiato sul palco del Teatro Fusco, durante il TEDx, il 29 novembre. Altri studenti del Liceo (le classi quarte) parteciperanno, il 28 novembre, ad altri incontri, presso la Camera di Commercio di Taranto. 

Abbiamo rivolto qualche domanda al Dirigente Scolastico dell’Aristosseno, professor Salvatore Marzo.  

Qual è il valore della partecipazione della sua scuola al BeAlternatives?

La nostra adesione all’iniziativa è legata alle esperienze pregresse del Liceo, mi riferisco ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (quelli inizialmente definiti alternanza scuola lavoro) e a tutti i progetti che portiamo avanti da anni, in questo senso. Il focus di quei percorsi sta proprio nella possibilità offerta ai ragazzi di avere una guida che li conduca verso quello che, un domani, sarà per loro il mondo del lavoro. BeAlternatives rappresenta quindi un’ulteriore “accelerazione”, in vista dell’uscita dalla scuola, dopo il diploma. C’è chi proseguirà gli studi e chi lavorerà. Il mondo del lavoro è in continuo cambiamento ed è necessario allineare le proprie attitudini, le proprie aspettative alle possibilità che il presente, il futuro schiudono. 

L’Aristosseno ospiterà due Living Library. In che modo questi due momenti, con le altre attività previste, potranno essere percepiti dagli allievi? 

Gli studenti avranno la possibilità di interloquire con giovani già realizzati, potranno ascoltare il racconto di esperienze professionali di rilievo; questo significa moltissimo per loro. Avere degli esempi cui rivolgere l’attenzione, ai quali ispirarsi è importante. 

Uno dei due protagonisti delle Living Library è Marco D’Angelo, un ex studente del Liceo. L’altro è Clotaire Ntienou (Web Dev Foundation), capace di far incontrare giovani di tutte le nazioni, grazie ai suoi progetti Erasmus.

Siamo felici di poter ascoltare la testimonianza di un ospite come Clotaire Ntienou e siamo felici di avere nuovamente, nelle nostre aule, Marco D’Angelo, un nostro ex allievo che si è affermato brillantemente nel suo ambito, avendo anche maturato un’importante esperienza di lavoro negli Stati Uniti. I ragazzi vedranno in lui, in loro, la possibilità di un futuro brillante anche per sé stessi. 

Questo territorio affronta ormai da anni un momento di grande criticità, il Paese intero è da tempo in una condizione di incertezza e di crisi culturale, come del resto anche l’Europa e gli USA; situazioni difficili si registrano in ogni angolo del mondo. Si assiste ad un deterioramento del ruolo dell’istituzione scolastica (senza voler generalizzare). Non è il caso del Liceo Aristosseno, ma non possiamo non rivolgere un pensiero a quanto accade.

Innanzitutto, è bene abbandonare la convinzione che tutte le scuole siano uguali, perché non è così. Ci sono scuole che conservano perfettamente competenze e ruoli. Purtroppo è vero che spesso interloquire con le famiglie è diventato complicato. Le famiglie hanno perso l’autorevolezza di un tempo, hanno ceduto in prima linea e delegano tanto alla scuola e non solo ad essa. È in corso una grave crisi etica, mancano passione, determinazione e senso della comunità. Accompagnare i ragazzi nella riscoperta dei valori etici deve essere uno dei compiti dell’educatore. 

Tra i tanti progetti realizzati dall’Aristosseno, vorremmo citare “Generazione Z” - Giovani e Territorio Jonico”, i cui risultati sono stati diffusi lo scorso 18 novembre, presso il Salone di Rappresentanza della Provincia. Di cosa si tratta?

Abbiamo collaborato con la Regione Puglia, in particolare con il consigliere Giovanni Liviano, estensore di una proposta di legge in favore dei giovani. Sono stati coinvolti anche il Comune di Taranto, il MIUR - USR Puglia Ufficio VII e l’Università LUMSA. Abbiamo avviato un’indagine, attraverso l’Istituto di Studi SuperioreG. Toniolodi Milano, sulla partecipazione giovanile alle dinamiche comunitarie; sul loro approccio alla comunità, sulle loro aspettative, capacità, eccetera. La finalità di questo studio è naturalmente quella di fornire alle istituzioni degli indirizzi, delle tracce sulla base delle quali progettare e avviare azioni politiche mirate. 

Possiamo citare qualcuno dei risultati dello studio?

La ricerca ha offerto tanti spunti di riflessione e di lavoro. Ha evidenziato, tra le altre cose, che i giovani impegnati in attività di volontariato sviluppano competenze migliori di chi non spende del tempo in favore degli altri. Le ragazze, secondo questo studio (che ha riguardato tutta la provincia, per un totale di 1200 giovani), sono meno narcisiste dei coetanei di sesso maschile. Altri dati purtroppo emersi: la partecipazione passiva alla vita cittadina, cioè la carenza di spirito di cittadinanza attiva e, infine, la scarsa attenzione all’ambiente, proprio in una città come Taranto, dove invece bisognerebbe considerare questo tema prioritario.