Appena conclusa la caleidoscopica kermesse EGOFEST 2020 che dal 16 al 18 febbraio 2020 ha assegnato alla città di Taranto il titolo di capoluogo dei nuovi gusti e tendenze. Il fantastico scenario del Castello Aragonese del capoluogo ionico e tre giorni da primavera californiana, hanno veramente fatto il resto.

Monica Caradonna chairperson di ENOGASTRO HUB, organizzatrice insieme allo chef Martino Ruggieri con il supporto di Regione Puglia, Comune di Taranto e Food Network tra i maggiori media partners, sono riusciti a portare un evento di eventi in cui cibo, odori e colori, non si restringono alla sola degustazione e condivisione di ricette e prodotti eno-gastronomici; l’elevato valore alchemico di EGO Festival, viene fuori proprio dalla complessa ma assolutamente accessibile articolazione e costruzione di un vero e proprio sistema di best practice, idee e, perché no, visioni e condivisioni in cui personaggi, professionisti, gastronauti, operatori, appassionati, esperti e communities internazionali hanno avuto modo di confrontarsi, scambiare nuovi linguaggi, tendenze e sperimentazioni che gravitano attorno ad un’altra idea di gusti e percezioni multisensoriali che solo connettori ancora genuinamente democratici come il cibo e gli ingredienti, sono ancora in grado di aggregare.

“Malgrado le sue distanze geografiche decisamente importanti, la città di Taranto sta sempre più diventando un bacino internazionale e un hub in cui le multiculture e le migliori prassi si incrociano sempre più con tradizioni millenarie e innovazione. Questa città ha riscoperto la sua forte identità proprio nei suoi mari e proprio per questo abbiamo deciso di portare 90 ospiti provenienti da ogni parte del mondo. Una scommessa difficile ma determinante; EGO Festival non è soltanto un evento internazionale in cui la città ne diventa un meraviglioso contenitore. Ego Festival si è dimostrato un evento importantissimo tanto per la Regione Puglia quanto per l’intero territorio nazionale”,

spiega proprio Monica Caradonna che ci invita a innamorarci di una città in cui blue and sunny economy, potranno veramente diventare nuovi modelli ispiranti.

Non è stato affatto difficile crederle dal momento che fin dall’official opening dell’evento e nei due giorni a seguire, densi di workshop, masterclass, dibattiti, dimostrazioni, esposizioni, presentazioni editoriali e testimonianze, non ultime, la condivisione di nuove prassi e tendenze in cui cibo, esperienze dei sensi e scenari attivi e dinamici, erano i protagonisti principali anticipando nuovi concetti e destinazioni eno-gastronomiche.

Dalle esposizioni dei nuovi prodotti oleari e conserve IGP, dal packaging e new style design, in cui il visual Made in Puglia, ha fatto decisamente la sua parte, fino alle presentazioni di libri e presenze di testimonial al limite del glamour senza però mai perdere di vista un certo ‘senso dei sensi’, EGO Fest ha realmente proiettato e fatto convergere moltissime visioni e know-how etici e innovativi, proprio perché oggi più che mai, degustare uno o più particolari prodotti e ingredienti, non vuol dire soltanto soddisfare soltanto una o due performance, in particolare. EGO Fest ha spinto molto a riflettere, anche su ridurre se non eliminare il più possibile gli sprechi, impatto ambientale e politiche di accesso alla giusta nutrizione possibilmente per chiunque e dovunque, nuove ‘orbite centrali’ (sembra proprio il caso di dire) di questo riuscitissimo format.

Michele Razzetti di Vanity Fair, probabilmente uno dei moderatori più versatili e concentrati su alcuni degli argomenti EGO Fest (insieme al gigante Guido Barendson e Luca Sessa di Radio Food), rimarca con un suo competente contributo, il valore etico in cui una certa idea di eno-gastro practice devono incontrare temi importanti quali i fattori linguistici e ambientali:

“Anche quando si parla di argomenti in cui si utilizzano sempre di più linguaggi dall’appeal trendy e patinati come il cibo, sarà ovviamente necessario trovare un equilibrio in cui i fattori ambientali e etici non possono più prescindere o agire in modalità disgiunta. Anche in un magazine generalista come Vanity Fair, diventa sempre più importante catturare l’attenzione dei lettori, prestando però molta attenzione a toccare valori così delicati e profondi come etica e food. Per ciò che mi riguarda direttamente resta sempre importante colpire l’interesse dei lettori lavorando molto sui fattori emozionali, in special modo quando interagiscono due temi così rilevanti. La mia personale esperienza proprio qui, all’EGO Festival è stato nel vantaggio che proprio chi ha moderato uno o più particolari dibattiti, chi ha parlato e chi ha ascoltato, sono riusciti quasi ad annullare quel velo di esclusività che molto spesso escludono proprio chi dovrebbe poi uscirne sentendosi molto più arricchito. Credo che il grande successo del festival sia stato anche questo’.

“Taranto è davvero una città straordinaria, con i suoi due mari, con la sua profonda storia e le sue tradizioni culinarie e i suoi particolari prodotti, come la ormai famosissima "Cozza tarantina!’. EGO è stato organizzato veramente molto bene e mi sono sentito particolarmente onorato prendere parte a questo evento”, conferma Luca Sessa di Radio Food, moderatore dallo stile particolarmente informale ed elegante e di grande carisma mediatico.

Ovviamente EGO FEST a Taranto, lancia anche un messaggio rivolto a una parte di quella possibile riconversione dell’Industria dell’acciaio. Chi meglio di Angelo Mellone, giornalista RAI e figlio del capoluogo dell’acciaio lancia in una delle sue discussioni all’EGO una visione territoriale molto possibile di come trasformare una nuova idea di produzione metallurgica, dalla bonifica a seguito di un impatto ambientale così dannoso, alle potenzialità di una delle mission industriali Made in Taranto per quei famosi ‘dintorni del cibo’ in continua evoluzione.

‘Io sono figlio di questa città e figlio di un papà ILVA.

E’ ancora possibile, rivedendo opportunamente e ristrutturando eticamente e ribonificando l’ambiente, pensare ad una parte di produzione di ‘acciaio pulito’. Pensiamo all’EGO Festival, pensiamo al cibo e tutte le sue prassi innovative, pensiamo anche a nuove linee per la tavola e posaterie di acciaio in cui Made in ILVA diventa Made in Taranto in cui il nostro stile riempie anche le tavole di hotel e ristoranti di tutto il mondo e allora sì che posso felicemente pensare: ‘Oh Yes, Let's do’it!!’.

Ego festival 2020, in questa terza edizione ma prima nel capoluogo jonico non ha soltanto dimostrato i vari linguaggi, sensoriali, visivi e verbali dell’enogastronomia ma ha rimarcato la validità e la versatilità di un format che dal local guarda al glocal in una girandola di masterclass, contest, esposizioni e degustazioni in cui, persino gli esperimenti collettivi in realtà aumentate diventano realtà assolutamente possibili, a brevissimo termine e, soprattutto, ovunque.

Ego Festival – Eno Gastro Orbite 2020, lancia dunque la città di Taranto da capoluogo-venue contenitore a centro propulsore di migliori prassi tutto gusto e etica, in un format assolutamente da esportare in altre nazioni, proprio in seguito alle discussioni, i confronti e l’impegno di numerosi operatori stranieri che vi hanno partecipato attivamente.

More info: www.egofestival.it  

UK VERSION

EGOFEST 2020 (16 to 18 February 2020) has confirmed the city of Taranto  as the capital of new tastes and trends. The fantastic scenery of the Aragonese Castle, the Ionian capital itself and three days of a Californian spring have really done the rest.

Monica Caradonna,  chairperson of ENOGASTRO HUB, the organizer together with Chef Martino Ruggieri, managed to bring an event of events in which food, smells and colours are not restricted to the mere tasting and sharing of recipes and eno-gastronomic products; the high alchemical value of the EGO Festival with the support of Puglia Region, Taranto City Council and Food Network within the main media partners, comes also from the complex but absolutely accessible, articulation and construction of a real system of best practices, ideas and, why not, visions. This enabled exchanges in which characters, professionals, operators, enthusiasts, experts and international communities have had the opportunity to share new languages, trends and experiments that gravitate around another idea of multisensory tastes and perceptions that only a still genuinely democratic connector like food and ingredients, is still able to bring together.

According to Monica Caradonna,

“Despite its very important geographicalposition, the city of Taranto is increasingly becoming an international catchment area and a hub where multicultural and best practices are intertwined with age-old traditions and innovation. This city has rediscovered its strong identity in its seas and that is why we decided to bring together here 90 guests from all over the world. This was a difficult but decisive bet. The  EGO Festival is not just an international event in which the city becomes a wonderful container;  Ego Festival has also proved to be a very important event both for the Puglia Region and for the whole national territory”. Monica invites us to fall in love with a city where a blue and sunny economy can truly become a new and inspiring model.

It was not difficult to believe her from the official opening of the event to the next two days, full of workshops, masterclasses, debates, demonstrations, exhibitions, editorial presentations and testimonials. Last but not least, there was a  sharing of new practices and trends in which food, experiences of the senses and active and dynamic scenarios, were the main protagonists anticipating new concepts and food and wine destinations.

From the exhibitions of new olive oil products and PGI preserves, from the packaging and new style design, in which the visual ‘Made in Puglia’ has definitely done its part, up to the presentations of books and testimonial presences at the limit of glamour but without ever losing sight of a certain sense of senses, EGO Fest has really projected and converged many ethical and innovative visions and skills. This is precisely because, today more than ever, to taste one or more particular products and ingredients does not mean they have to satisfy only one or two particular performances. EGO Fest has pushed a lot to reflect also on reducing if not eliminating as much as possible waste, environmental impact and has promoted policies of access to the right nutrition as much as possible for anyone and everywhere. These are  new ‘central orbits’, so to speak, of this very successful format.

Michele Razzetti of Vanity Fair, probably one of the most versatile and focussed moderators at the EGO Fest (with the gigantic Guido Barendson and Luca Sessa of Radio Food), notes with his competent contribution the ethical value in which a certain idea of eno-gastro practice should address important issues such as linguistic and environmental factors:

“Even when talking about topics such as food in which, more and more, language is used to appeal to the trendy, it will obviously be necessary to find a balance in which environmental and ethical factors can no longer be disregarded or act in a disjointed way. Even in a generalist magazine like Vanity Fair, it becomes more and more important to capture the attention of readers whilst making sure to touch on such delicate and profound values as ethics and food. What concerns me directly it that it is always important to attract the readers' interest by working a lot on emotional factors, especially when bringing together two so relevant themes. My personal experience right here at the EGO Festival was that it was precisely those who moderated one or more particular debates, those who spoke and those who listened, who have almost succeeded in undoing that veil of exclusivity that very often makes people feel excluded; just those people who should come out feeling much more enriched. I think this was also the great success of the festival”.

“Taranto is a wonderful city, with its two seas, with its history and also its tradition of cuisine and products, such as the famous "Cozza tarantina!’

EGO was organized really well, it was an honor for me to be able to participate”, confirms Luca Sessa of Radio Food, a presentor with an informal and elegant style and great media charisma.

Obviously, EGO FEST in Taranto, also launches a message addressed in part to the possible reconversion of the steel industry. Who better than Angelo Mellone, RAI journalist and a son of this Capital of Steel projected at the EGO a realistic territorial vision of how to transform the city, , from the regeneration of the environment to realising the potential of the industrial mission ‘Made in Taranto’ not only around food, for which it is already famous, but also for a new idea of metallurgical production.

“I am the son of this city and the son of an ILVA father. It is still possible to revise properly and restructure ethically re-inventing the way we think about the environment as part of the production of ‘clean steel‘.

When think about the EGO Festival we think about food and all its innovative practices. We should also think of new lines in steel for the table and cutlery in which Made in ILVA becomes Made in Taranto where our style also fills the tables of hotels and restaurants around the world and so I can happily think: ‘Oh Yes, Let’s do’it!!’

Ego festival 2020, in this second edition, but the first in the Ionian capital, has not only demonstrated the various languages, sensorial, visual and verbal of food and wine but has also highlightedthe validity and versatility of a format that from the local looks to the glocal in a masterclass in which increased collective experiments become absolutely possible reality, in the very short term and, especially, all over the place.

Ego Festival - Eno Gastro Orbite 2020, therefore launches the city of Taranto from capital-venue container to becoming the driving force of best practices in taste and ethics, in a format that is exportable to other countries, following the discussions, comparisons and commitment of the many foreign operators who actively participated.

More info: www.egofestival.it